Nubifragio a Milano, case scoperchiate, piante crollate e strade come fiumi, tram deviati. Lombardia, 375 interventi in due ore

Nubifragio a Milano, case scoperchiate, piante crollate e strade come fiumi, tram deviati. Lombardia, 375 interventi in due ore


Un mese e un giorno dopo il grande nubifragio della notte del 25 luglio, al termine di settimane di afa soffocante, tuoni, vento e fulmini scatenano una tempesta «tropicale» che torna a far danni. Alberi caduti, linee di tram e bus deviate, perfino la Tangenziale ovest bloccata per il crollo di un grosso albero. E ancora una volta il bilancio è pesante: quasi 200 interventi dei vigili del fuoco in poche ore e blackout durati fino a sera nell’hinterland (375 interventi registrati in tutto in Lombardia).
Un preambolo di quello che rischia di accadere anche nei prossimi giorni, visto che da oggi si apre una settimana di maltempo e brusco calo delle temperature. Il grosso dei danni, come un mese fa, è legato al vento. Il nubifragio si scatena poco prima delle 16. Si parte dalla zona Nord-Ovest. Ma in pochi minuti la tempesta si estende fino alla provincia di Pavia

Le prime gocce di precipitazioni sono accompagnate da raffiche fortissime. Cade un albero vicino all’ospedale San Carlo, poi in rapida successione altre piante vengono sradicate o spezzate in due a Gorla, in viale Giovanni da Cermenate, alla Barona, al Corvetto. Qui al circolo Arci viene sradicato un grosso faggio. Volano anche cartelloni pubblicitari, impalcature, spazzatura. E tetti. In via Arsia a Quarto Oggiaro viene sollevata la copertura di un palazzo popolare e finisce in strada. In via Lamarmora è invece un vaso di fiori a colpire un passante di 68 anni: finisce al Policlinico con un trauma cranico, ma non è grave.
 
Nell’ora abbondante di precipitazioni e vento ci sono una decina di contusi, soprattutto perché colpiti da detriti in volo o dallo sbattere delle persiane. Ma nessuno riporta ferite gravi. Paura anche per Seveso e Lambro, in rapida crescita, ma mai vicini ai livelli di esondazione. Il Comune dopo l’emanazione dell’allerta arancione ha chiuso e vietato l’ingresso in parchi e giardini. Una cautela che rimarrà anche per i prossimi giorni. Nelle ultime ore era stata effettuata una pulizia di sottopassi e canali di scolo per il rischio allagamenti.

Il grosso dei danni è però nell’hinterland. A Buccinasco, in via Mantegna, viene scoperchiato il tetto di un palazzo. Anche qui la copertura finisce in strada: «Il tetto è saltato via, che paura, si è alzato in aria prima di schiantarsi sulla strada», il racconto di un testimone. Cadono alberi anche a Gaggiano, Trezzano sul Naviglio e a Zibido san Giacomo dove le piante bloccano la provinciale e solo l’intervento di alcuni agricoltori permette di riaprire la strada. Sul Ticino, in località Chiappana vicino ad Abbiategrasso, i vigili del fuoco hanno salvato un gruppo di persone rimaste bloccate dopo la caduta di alcuni alberi. Ma i danni si contano anche a Nord: Sesto San Giovanni e Cologno Monzese.



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milano.corriere.it
2023-08-27 08:08:00 ,

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